5 per mille: cos’è, come funziona e come si calcola

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Ci sono molti aspetti delle dichiarazioni dei redditi che generano confusione e perplessità. Uno di questi è il funzionamento della destinazione del 5 per mille.

Sentiamo spesso parlare del 5 per mille, ma pochi sanno esattamente di cosa si tratta e cosa significa destinarlo ad una giusta causa. Cerchiamo di fare chiarezza sulle principali domande che riguardano il 5 per mille, scoprendo nel dettaglio che cos’è, come funziona e come si calcola.

Il 5 per mille è uno strumento di cui il cittadino può fare uso in modo autonomo e consapevole per dare il proprio sostegno a cause rilevanti per sé stesso e per l’intera comunità.

Infatti, nonostante questa scelta sia in vigore ormai da moltissimo tempo, circolano ancora molte false informazioni su questo tema, e non è sempre chiaro come funzioni e cosa comporti.

Innanzitutto chiariamo che si parla di “destinazione” e non di “donazione” perché questa possibilità non ti costa nulla, si tratta solo di indicare una preferenza su come verranno utilizzate una parte delle imposte che devi già versare.

 

Cos’è il 5 per 1000?

Il 5 per mille, comunemente riportato in forma numerica come “5x1000”, è una quota dell’imposta IRPEF – conosciuta anche come “imposta sul reddito” – che lo Stato ripartisce tra enti del terzo settore che svolgono attività di interesse sociale. Il sistema del 5 per mille è stato introdotto in via sperimentale dalla Legge Finanziaria del 2006 ed è ormai diventato stabile da qualche anno. Qualsiasi persona fisica che risulti debitore IRPEF può scegliere di destinare parte dell’imposta che paga (il 5 per mille della sua IRPEF, appunto), a sostegno di particolari enti non profit o di particolari finalità quali la ricerca scientifica o universitaria e sanitaria.

Il contribuente può quindi destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), firmando in uno dei 7 appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (modello Redditi Persone fisiche, modello 730, scheda allegata alla Certificazione unica).

Attenzione: è consentita una sola scelta di destinazione.

Oltre alla firma, il contribuente può indicare il codice fiscale del singolo soggetto cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille.

Per destinare la quota del 5 per mille al comune di residenza, è sufficiente apporre la firma nell'apposito riquadro.

 

Il 5 per mille ha un costo?

Al momento della dichiarazione dei redditi, si può scegliere di devolvere o meno questa quota: il contributo è quindi del tutto spontaneo da parte del cittadino. Destinare il 5 per mille, inoltre, non comporta oneri aggiuntivi, dato che il contribuente che compila la dichiarazione è in ogni caso tenuto a pagare l’IRPEF.

 

Come si calcola il 5 per mille?

Il 5 per mille si calcola sulla base dell’imposta del reddito: di conseguenza, il valore di questa quota non è altro che lo 0.5% della propria IRPEF. Per calcolare il 5 per mille, basta dividere la quantità della propria imposta del reddito per 1000 e moltiplicare il risultato per 5.

Per sapere invece il valore del 5 per mille assegnato ad ogni ente è possibile consultare gli elenchi pubblicati annualmente dall’Agenzia delle Entrate. Gli elenchi riportano tutti i beneficiari abilitati a ricevere il contributo: oltre che dall’importo proporzionale ripartito dallo Stato in base alle firme dei contribuenti, sono inoltre corredati da importo ottenuto e numero di scelte espresse.

 

Come destinare il 5x1000: come compilare il modulo

Si può destinare il 5x1000 in due modi:

  • scegliendo solo il settore di interesse sociale;
  • selezionando il settore di interesse e inserendo il codice fiscale dell’ente scelto.

Nel primo caso, apponendo la propria firma in corrispondenza di una delle 6 caselle presenti nel modello della dichiarazione dei redditi (Modello Unico, CU, 730), i contributi verranno ripartiti tra gli enti che fanno parte della categoria indicata.

Per fare in modo che il 5 per mille sia interamente destinato ad uno specifico ente sarà necessario scrivere il codice fiscale del soggetto prescelto nell’apposito spazio. In caso di mancata indicazione della destinazione del proprio 5 per mille, la quota sarà versata ugualmente ma resterà allo Stato.

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Ricorda che è possibile esprimere una sola preferenza: lo spazio per apporre il codice fiscale dell’ente prescelto è unico e le categorie sono tra loro alternative.

 

5 per mille: cosa succede se non si effettua una scelta?

Se vi chiedete “dove va il 5 per mille se non si sceglie?”, è bene ricordare che in questo caso non si trae alcun beneficio a livello economico, perché questa è una quota del proprio IRPEF e dunque delle tasse che in tutti i casi bisogna versare.

Ebbene, se non si indica nessuna scelta, il 5 per mille rimane allo Stato.

 

5 per mille: cosa succede se dimentico di inserire il codice fiscale del beneficiario?

Dimenticandoti di inserire il codice fiscale dell’ente beneficiario a cui vuoi destinare il tuo 5 per mille, le somme da te destinate al settore saranno ripartite tra tutti gli enti beneficiari del cinque per mille di quel comparto e in maniera proporzionale al numero delle altre preferenze ricevute dagli enti.

 

5 per mille: chi può donare e moduli per la dichiarazione dei redditi

Il 5 per mille è un importante strumento di sostegno per istituzioni che svolgono attività con risvolti sociali: ma chi può destinare questa quota?

Qualsiasi persona fisica che paga l’IRPEF ha la possibilità di destinare il 5 per mille delle proprie tasse ad una specifica organizzazione e può farlo sia all’interno della sua Dichiarazione dei Redditi (con il Modello 730 o con il Modello Redditi Persone Fisiche - ex Unico) sia attraverso la semplice presentazione della apposita scheda contenuta nella Certificazione Unica per la scelta della destinazione del 5 per mille.

·         Modello Redditi (ex Unico)

È una dichiarazione unificata e flessibile, utilizzata dai contribuenti non titolari di partita IVA e che non possono assolvere ai propri obblighi dichiarativi ai fini IRPEF tramite il modello 730.

·         Modello 730

È invece il modello di dichiarazione dei redditi destinato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.

·         Certificazione Unica (CU)

Questa documentazione certifica i redditi da lavoro dipendente e assimilati, ma anche i redditi di lavoro autonomo, le provvigioni e i redditi diversi.

 

Posso donare il 5 per mille senza la dichiarazione dei redditi?

La risposta è affermativa, anche senza fare la dichiarazione dei redditi puoi donare il tuo 5x1000. In questo caso basta consegnare ad una banca o a un ufficio postale (servizio gratuito) la scheda integrativa per il 5 per mille contenuta nel CU in busta chiusa, su cui apporre la scritta "scelta per la destinazione del 5 per mille dell'IRPEF", con indicazione di nome, cognome e codice fiscale del contribuente.

 

Consigli utili da tenere a mente quando devolvi il 5x1000:

1.     Fare attenzione agli enti non autorizzati

Presta attenzione a non scegliere un soggetto non autorizzato e non iscritto agli elenchi dell'Agenzia delle Entrate.

2.     Inserire sempre il codice fiscale dell'ente beneficiario

Se non viene indicato il codice fiscale dell’ente a cui si vuole destinare il 5x1000, la quota sarà ripartita in maniera proporzionale in base al numero di preferenze ricevute dalle associazioni appartenenti alla stessa categoria.

3.     Resta aggiornato su come viene utilizzato il tuo 5x1000

Tutte le donazioni raccolte tramite il 5x1000 vengono erogate all'ente scelto in forma anonima: lo Stato, infatti, per ragioni di privacy non comunica i dati delle persone che devolvono la quota tramite la loro firma.

 

5 per mille: quali sono le scadenze fiscali del 2023?

  • la scadenza per la presentazione del Modello 730 precompilato e/o ordinario è il 30 settembre 2023.
  • Sulla base delle disposizioni del D.P.R. n. 322 del 1998, e successive modifiche, il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) deve essere presentato entro i termini seguenti:

dal 2 maggio al 30 giugno 2023, se la presentazione viene effettuata in forma cartacea per il tramite di un ufficio postale.

entro il 30 novembre 2023, se la presentazione viene effettuata per via telematica, direttamente dal contribuente ovvero se viene trasmessa da un intermediario abilitato alla trasmissione dei dati.

  • I contribuenti che non devono presentare la dichiarazione possono scegliere di destinare l’otto, il cinque e il due per mille dell’IRPEF utilizzando l’apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2023 (CU) o al Modello 730/2023 o al Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) 2023.

 

Differenze tra 2x1000, 5x1000 e 8x1000: quote a confronto

2x1000, 5x1000 e 8x1000 sono spesso confuse, ma si tratta in realtà di quote molto diverse sia per destinazione sia per finalità. Scopriamo insieme quali sono le principali differenze:

 

·         Il 2x1000 è una quota dell’IRPEF – lo 0,2% con esattezza – che viene destinata ad una specifica categoria di soggetti: i partiti politici. Come avviene con il 5x1000, è possibile scegliere solo le forze politiche iscritte nel registro dei partiti e in caso il cittadino-contribuente non indichi alcuna preferenza, le quote rimangono allo Stato.

·         Il 5x1000 è una forma di finanziamento rivolta ad enti ed organizzazioni che svolgono attività con comprovati risvolti sociali: come visto nei paragrafi precedenti, i beneficiari di questa quota operano nei settori più disparati – dalla ricerca al volontariato, dal Terzo Settore ai Comuni – ma tutti devono perseguire opere di interesse comunitario.

·         L’8x1000 è la quota dell’IRPEF è invece destinata alle confessioni religiose, permettendo alle chiese di finanziare diversi progetti, siano essi umanitari, assistenziali o di culto e la tutela della cultura e degli interessi religiosi.

 

Cosa hanno in comune 2x1000, 5x1000 e 8x1000?

In sintesi, tutte e tre queste forme di finanziamento sono:

·         quote dell’imposta sul reddito;

·         contributi di tipo libero e gratuito;

·         non sono alternative tra loro, è quindi possibile donare insieme 5x1000, l’8x1000 e 2x1000.


Michele Lioia - 
dottore commercialista
of counsel SLLS Legal