Sanzionate Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb per fatturazioni post-recesso
L’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società Vodafone S.p.A. per 400mila
euro, Wind Tre S.p.A. per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e
Fastweb S.p.A. per 100mila euro. Le istruttorie dell’Antitrust hanno consentito
di accertare i comportamenti illegittimi dei quattro operatori telefonici nella
gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile, anche
nell’ipotesi di migrazione verso un altro operatore.
La condotta posta in essere a danno dei consumatori e microimprese che hanno comunicato la cessazione del rapporto contrattuale per i servizi di telefonia fissa e/o mobile consiste nell’emissione di fatture per tali servizi anche a distanza di mesi dalla comunicazione, da parte di consumatori e microimprese, della cessazione del rapporto di fornitura. Questi ultimi non ricevono alcuna informativa chiara e puntuale circa lo stato del rapporto contrattuale successivamente alla loro richiesta di cessazione. Tale condotta risulta adottata anche in seguito alla migrazione per servizio di fonia fissa e/o mobile, dando origine, in tale caso, ad una doppia fatturazione a carico dell’utente, a cui viene richiesto di saldare le fatture del nuovo e del precedente operatore.
Tale condotta integra una pratica commerciale scorretta in violazione dell’art. 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo ed emerge che le condotte poste in essere non sono né episodiche, in quanto riguardano un numero significativo di utenti, né legate ad elementi del tutto fisiologici nel processo di fatturazione e migrazione, posto l’elevato tasso di reclami fondati.
Inoltre gli operatori hanno posto in essere una pratica commerciale aggressiva consistente nella richiesta di pagamento di somme per servizi di fonia in relazione ai quali l’utente ha manifestato la volontà di cessare il relativo contratto o di migrare, in violazione dell’art. 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo.
In particolare, sono emerse criticità nella gestione delle procedure interne delle cessazioni delle utenze, che hanno dato origine - a partire almeno da gennaio 2020 - a situazioni di fatturazioni post-recesso o, in caso di migrazione, di doppia fatturazione a carico dell’utente, a cui è stato richiesto illegittimamente di saldare le fatture sia del nuovo sia del precedente operatore.
Secondo l’Autorità, la illegittima prosecuzione della fatturazione - dopo la richiesta di cessazione del servizio - è riconducibile ad anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo.
Le quattro compagnie telefoniche sono state diffidate dal continuare ad attuare la pratica scorretta ed entro 90 giorni dovranno comunicare all’Autorità le iniziative adottate a tal fine.
· Testo del provvedimento Vodafone
· Testo del provvedimento Fastweb
· Testo del provvedimento Wind
· Testo del provvedimento Telecom