Come cancellarsi dal Crif: richiesta, procedura e tempi

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La cancellazione crif serve ad eliminare le informazioni negative relative alla posizione creditizia di un utente.

Nell’articolo approfondiamo l’argomento, spiegando come fare richiesta di rimozione dei dati e quali sono i tempi.

 

 

Cos’è il CRIF

Il CRIF (Centrale Rischi Finanziari) è una società privata che raccoglie e gestisce informazioni sulla situazione finanziaria e creditizia dei soggetti attraverso il Sistema di Informazioni Creditizi (SIC).

Le banche e gli istituti finanziari consultano il CRIF per verificare la solvibilità prima di concedere prestiti, mutui, carte di credito o finanziamenti.

Eventuali problemi di pagamento vengono registrati nel database del CRIF, e un debitore segnalato come cattivo pagatore potrebbe avere difficoltà a ottenere nuovi prestiti o finanziamenti.

Ciò nonostante questi dati non possono rimanere in eterno in questi registri, ma è possibile ottenerne la cancellazione.

 

I tempi di cancellazione Crif

La cancellazione dati crif avviene automaticamente quando trascorrono dei periodi di tempo stabiliti dal codice deontologico.

In particolare, le informazioni si cancellano dopo:

  • 6 mesi in caso di finanziamento in corso di valutazione, che decorrono dalla data di richiesta
  • 3 mesi per le richieste di finanziamento rifiutate, da quando si è avuto l’esito negativo
  • 5 anni in caso di finanziamenti rimborsati regolarmente, che decorrono dalla data di effettiva estinzione del rapporto creditizio
  • 12 mesi in caso di 1 o 2 rate arretrate, dalla data di comunicazione di regolarizzazione del debito
  • 24 mesi in caso di 3 o più rate pagate tardivamente
  • 36 mesi per i finanziamenti non rimborsati, che decorrono dalla segnalazione inoltrata dall’istituto di credito o dalla data di estinzione.

Trascorsi questi periodi, le informazioni vengono rimosse in automatico senza che sia necessario farne richiesta.

Tuttavia potrebbero presentarsi situazioni in cui occorre chiedere la rimozione o correzione dei dati.

Scopriamo quando e come farlo.

 

Come cancellarsi dal Crif: richiesta e procedura

Anche se la cancellazione dal CRIF avviene automaticamente dopo un determinato periodo, potrebbero sorgere problemi nell’accesso a nuovi prestiti se i dati nel database non sono aggiornati.

Questo può accadere se, nonostante la regolarizzazione dei pagamenti, la rimozione delle informazioni negative avviene in ritardo o l’istituto di credito ha comunicato dati errati.

Per risolvere la situazione, si può richiedere la cancellazione o la correzione seguendo questi passaggi:

  • raccogli tutta la documentazione che dimostri l’estinzione della tua posizione debitoria, come ricevute di bonifici, pagamenti e copie di cambiali saldate
  • completa l’apposito modulo per la cancellazione o correzione dei dati, allegando tutta la documentazione necessaria
  • invia il modulo compilato e i documenti al CRIF.

Il CRIF esaminerà la tua richiesta e, se i documenti dimostrano che la tua posizione debitoria è stata regolarizzata, provvederà a rimuovere le informazioni negative dal database.

 

Come ottenere la cancellazione Crif

Se hai dubbi o difficolta con la cancellazione della segnalazione Crif contattaci e potremo fornirti l’aiuto necessario per la corretta compilazione della richiesta e per fornire un’adeguata prova dell’estinzione della tua situazione debitoria.

Noi di SLLS siamo uno Studio Legale composto da avvocati professionisti esperti nel settore, con una vasta esperienza acquisita nel corso degli anni.

Offriamo consulenza personalizzata immediata per aiutarti nel percorso di risoluzione del problema.

Ti assisteremo e guideremo attraverso ogni fase, assicurandoti di far valere pienamente i tuoi diritti e di raggiungere una soluzione vantaggiosa per la tua situazione.


 


FOCUS

 

Cancellazione segnalazione crif per mancato preavviso al debitore

L’art. 125 TUB (testo unico bancario) prevede che gli intermediari finanziari debbano avvisare preventivamente il cliente/consumatore quando effettuano per la prima volta la segnalazione di informazioni negative al sistemi di informazioni creditizie (SIC).

La stessa comunicazione è prevista anche ai sensi dell’art. 4 delibera del Garante della privacy n. 8 del 2004 (c.d. Codice deontologico e di buona condotta dei sistemi di informazione creditizia).

A lungo la giurisprudenza ha affermato che il mancato preavviso determinasse sempre l’illegittimità della segnalazione e dunque l’obbligo di cancellazione segnalazione crif.

Tuttavia, di recente, la Corte di Cassazione ha affermato che l’onere di preventivo avviso al debitore, che, per la prima volta, sia classificato come cattivo pagatore, vale solo ove si tratti di segnalazioni per operazioni di credito al consumo.

“Il profilo di legittimità della segnalazione in rapporto all’onere di preventivo avviso al debitore, che, per la prima volta, venga a essere classificato negativamente, assume rilievo unicamente ove si tratti di segnalazioni per operazioni di credito al consumo (…) dalla mancanza di prova del perfezionamento dell’avviso presso il destinatario non può essere tratta la conseguenza della illegittimità della segnalazione, ove questa riguardi, invece, finanziamenti non destinati nei termini detti, vale a dire non destinati specificamente al consumo” ( Cass. Civ., I sez., ord. 25 maggio 2021, n. 14382 )

 

Cancellazione crif a seguito di saldo e stralcio del debito

Alle volte prima di cancellarsi dal crif è necessario dover concludere il saldo e stralcio, e cioè un accordo con cui il debitore paga al creditore una somma inferiore rispetto all’importo originariamente dovuto in cambio della cancellazione del restante debito.

Alle volte, invece, occorre firmare una liberatoria, ovvero un documento in cui si dichiara di rinunciare ai diritti di contestazione e ci si impegna a non richiedere ulteriori rimborsi in relazione al debito.

 

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