Protesi difettose: come ottenere il risarcimento danni

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Le protesi difettose possono provocare infezioni e danni anche piuttosto seri alla salute dei pazienti sul quale sono applicate.

Nell’articolo affrontiamo la questione e capiamo come richiedere il risarcimento.

 

 

Protesi con difetti e risarcimento danni

Le protesi sono dispositivi artificiali impiantati in parti del corpo mancanti, come un arto o un organo, o danneggiate, come quelle ortopediche, mammarie o dentarie. Poiché si tratta di corpi estranei, se:

  • presentano difetti, ad esempio per i materiali utilizzati nella loro produzione)
  • non funzionano come dovrebbero
  • sono mal posizionate

possono provocare gravi danni per la salute del paziente, il quale ha diritto di ottenere il risarcimento protesi difettose.

 

Il caso delle protesi mammarie difettose

Il caso delle protesi mammarie difettose si può verificare quando queste, a seguito di un intervento chirurgico, risultino mal posizionate o asimmetriche (ad esempio protesi troppo grandi).

Inoltre frequenti sono anche i casi di protesi seno difettose in quanto prodotte con materiali scadenti (come silicone industriale) o non conformi agli standard di sicurezza. Questi dispositivi, infatti, rompendosi provocano infiammazioni dei linfonodi ascellari e, nei casi più gravi, tumori.

 

Le protesi anca difettose

L’intervento chirurgico all’anca è tra quelli che vengono maggiormente effettuati per problematiche di vario tipo come fratture o artrosi.
Tuttavia può accadere che si rivelino protesi anca difettose.

Queste situazioni possono verificarsi non solo per il mal posizionamento dell’impianto, ma anche quando lo stesso sia realizzato con materiali che provocano complicazioni e danni alla salute.

Ad esempio, per molto tempo sono stati utilizzati dispositivi metallo su metallo (o MoM), i quali pur garantendo maggiore durata e minor usura, provocavano nei pazienti matallite, un’intossicazione dovuta allo sfregamento delle parti metalliche che rilasciavano nel sangue sostanze nocive.

Famosi sono i casi delle protesi anca zimmer difettose o delle protesi anca difettose depuy o delle protesi anca biomet, tre delle maggiori case produttrici che si sono viste costrette a ritirare dal mercato i loro prodotti per le gravi conseguenze che provocavano.

 

Il risarcimento per protesi difettose

Il risarcimento per protesi difettose spetta quando vengono impiantati sui pazienti dispositivi che provocano gravi complicazioni alla loro salute.

In questi casi, infatti, si ha diritto ad ottenere un ristoro non soltanto per le spese mediche, di cura o per nuovi interventi riparatori (danni patrimoniali), ma anche per le sofferenze fisiche e psicologiche (danni non patrimoniali) che il paziente ha dovuto sopportare.

L’installazione di una protesi con difetti fa sorgere la responsabilità non soltanto degli operatori sanitari che sono intervenuti, ma anche quella dell’azienda produttrice.

 

Responsabilità del produttore e dei medici per protesi con difetti

Come visto, accanto alla responsabilità medica della struttura sanitaria e dei medici, si configura, in questi casi, anche una responsabilità dell’azienda produttrice delle protesi difettose.

Per quanto riguarda il produttore, la normativa cui far riferimento è contenuta nel Codice del Consumo (d.lgs 206/2005), il cui articolo 120 ci dice che per dimostrarne la responsabilità si dovrà provare il difetto, il danno e la loro connessione. È necessario, dunque, il paziente mostri come i risultati dell’applicazione dell’impianto rendono quel prodotto insicuro.

Invece, per la struttura sanitaria occorrerà guardare la disciplina contenuta nella legge Gelli-Bianco (L. 24/2017). In base ad essa, l’ospedale o la clinica rispondono a titolo di responsabilità contrattuale, e dunque ai sensi degli articoli 1218 e 1228 c.c.. Questo vuol dire che il paziente leso dovrà dimostrare che il danno patito è diretta conseguenza di una condotta medica negligenze, imprudente o imperita.

 

Se ti sei ritrovato in questa situazione contattaci

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FOCUS

Il caso delle protesi PIP difettose

Un caso eclatante è stato quello delle protesi pip difettose, ovvero dei dispositivi prodotti da un’azienda francese.

Su milioni di donne questo tipo di protesi seno mostrò subito delle anomalie, come rotture e lacerazioni con conseguenze alla salute quali infiammazioni e, nei casi più gravi, tumori.

E, a seguito dei controlli sulla qualità del silicone emerse che si trattava di materiale diverso da quello prescritto in ambito medico e scadente. Per tale motivo la società produttrice nel 2010 ritirò dal commercio le protesi seno difettose.

Nonostante ciò il caso è arrivato persino all’attenzione dei Giudici Europei che hanno riconosciuto un adeguato risarcimento alle donne che avevano subito gravi danni alla loro salute.

 

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